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Barramundi

Performance urbana collettiva

Ideazione e realizzazione Manuela Cirfera, Enrica Felici, Francesca Schipani
consulenza artistica Danila Blasi, Giordano Novielli
coproduzione PinDoc/Tendance 2021
materiale coreografico e performance a cura dei partecipanti del laboratorio
con un ringraziamento speciale a Operaprima Teatro

Barramundi è un pesce.
Un grande, squamoso pesce di fiume, come l’etimologia del nome aborigeno ci suggerisce.
Ma Barramundi è un pesce, che non occupandosi affatto di ciò che il suo nome imporrebbe, ha deciso di
vivere anche in acque salate, nella sua totale completezza da ermafrodita sequenziale.

E questo lo abbiamo scoperto durante uno dei vari passati (speriamo per sempre) lockdown, guardando una
puntata di Masterchef Australia, mentre sognavamo viaggi proibiti in cui consumare vivande esotiche.

E subito ci siamo fatti trascinare dal suono-simbolo della parola e dalla sana follia di un lontano pesce
tropicale, che ignora ostinatamente la sua natura.

E sicuramente influenzati dal nostro perenne nume tutelare Julio Cortazar e dal suo Gioco del Mondo
abbiamo pensato che Barramundi sarebbe stato il nostro gioco.

Un gioco nuovo, tutto nostro, nato da regole condivise, che, in un atto di costituzione squisitamente
anarchico, determina un nuovo mondo. Un mondo in cui tutti creano e accettano le regole del gioco.

Barramundi, il gioco dei giochi, tra memoria collettiva e personale, cercando, attraverso un lavoro di scambio
e reciprocità, verbale e di movimento, la voce di un vissuto emozionale e corporeo per ognuno diverso, ma
certamente capace di coesistere nel grande abbraccio circolare delle disparate individualità di una comunità.

Allora: giochiamo?



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