Scrivere la Danza 2020

Scrivere la Danza 2020

Eppure siamo vivi...

Parafrasando, o meglio pluralizzando, Giovanni Lindo Ferretti, mentre scrivo dell'edizione di TenDance il pensiero che mi viene è esattamente questo: “eppure siamo vivi”.
E' stata un'edizione pazzesca, infilata ad incastro tra decreti, chiusure regionali e allarmi cittadini. Ripensata. E poi ripensata ancora. Cercando di essere prudenti al massimo. E qundi no al buffet che non si può e sì alle camere singole, no agli spettacoli in teatro per venti persone e sì alle performance ripetute, che almeno in cento le possano vedere.
E devo dire che è stato bellissimo rivedere colleghi, che poi sono anche amici, e che non avevi visto per mesi, perché in genere li incontri per lavoro e di lavoro ce ne è stato poco. Ma è stato un attimo, dopo poco di nuovo tutti chiusi. E in effetti se ci penso, molti non li ho più visti da allora. E chissàquando ci rivredremo, che al momento prevedere il fututo, anche per noi che non facciamo che fare questo, immaginare il futuro e tentare di programmarlo, è impresa ardua.
Ma torniamo a questa strana edizione di TenDance 2020, che anche quest'anno ha ospitato “Scrivere la danza”, questo progetto che curo con Graziano Graziani e che mette insieme un/una critico/a e uno/a scrittore/trice, gli fa vedere uno spettacolo e gli chiede di scriverne per poi confrontarne i linguaggi e gli approcci. Poi in un incontro, aperto al pubblico, gli/le autori/trici si incontrano con gli/le artisti/e e Graziano Graziani, con la complicità di un software che indaga tra i testi e le parole, individua comunanze, opposizioni, cerca, trova e mette in risalto lemmi e intenzioni. In genere funziona così. Ma quest'anno che era davvero, davvero diverso abbiamo chiesto invece non di scrivere di uno spettacolo, ma di un percorso di un paio d'ore che gli spettatori facevano entrando al Museo Contemporaneo MADXI di Latina, un percorso che prevedeva di assistere a tre performance dal vivo, di guardare una mostra fotografica, di aggirarsi tra tre video installazioni e di godersi una mostra di arte contemporanea.
E così il 17 ottobre Maria Genovese e Claudio Morici si sono trovati di fronte agli spettacoli di Sara Sguotti (Space Oddity), Davide Valrosso (Who is Joseph?) e Spellbound Contemporary Ballet (Unknow Woman), oltre che alle video installazioni di Giuseppe Muscarello (Quattro Canti), Paola Bianchi (Archivi di posture) e Dehors Audela (Aporie -Videodiario), alla mostra fotografica La mia pelle è teatro (a cura di Paola Bianchi, Alessandra Cristiani, Silvia Gribaudi e BriDiTanno) e alla mostra di arte contemporanea Art&Dance a cura di Carmela Anastasia e Fabio D'Achille (gli artisti esposti erano; Gabriele Casale, Alessandra Chicarella, Anja Kunze, Carlo Marchetti, Cruciano Nasca, Mauro Zazzarini). Il 18 ottobre è invece toccato a Elisa Casseri e Valeria Vannucci rifare il percorso, che confermava la parte espositiva del giorno precedente ma prevedeva invece, in versione live, Fabrizio Favale - Le Supplici (Lute Excerpt), Paola Bianchi (NRG) e Pablo Girolami – Ivona (Manbuhsa). L'incontro si è tramutato in una link alla diretta facebook nella speranza che nella prossima edizione si torni ad avere lo spazio e il modo per farlo di nuovo dal vivo. Eppure siamo vivi.
Buona lettura

Danila Blasi

 

Corpi che ci ri-guardano, corpi che si ribellano

di Maria Genovese

“Il corpo significa! Comunica! Grida! Contesta! Sovverte!”
Italo Calvino

Ci accoglie con la pioggia il Madxi di Latina, un museo dedicato all’arte contemporanea diretto da Fabio D’Achille e ospitato presso la sede del Consorzio per lo Sviluppo industriale Roma-Latina. Uno spazio di 2000 mq all’interno e 3000 mq all’esterno.

 

Partiamo da un presupposto

di Claudio Morici

Partiamo da un presupposto. Non ci capisco niente di danza. Niente. Ho scritto romanzi, fatto spettacoli teatrali. Ma le persone che ho visto ballare più spesso in vita mia sono i bambini del corso dove avevo iscritto mio figlio di 4 anni, dopo che qualcuno mi aveva assicurato che, in quanto maschietto, se avesse continuato sarebbe stato gratis in molte accademie. Va a sapere poi se è vero.

 

TenDance Festival

di Elisa Casseri

Il corpo è qualcosa su cui è difficile avere una competenza: occhi, pelle, muscoli, movimenti, organi di senso, ogni cosa che lo riguarda andrebbe riguardata – riguardata nel senso di guardata più volte ma anche nel senso di accudita con riguardo, trattata con cautela.

 

Necessità e resistenza negli Itinerari di confine

di Valeria Vannucci

Coltivando proprio quei territori di confine che l’arte abbatte e di cui TenDance si fa portavoce, la programmazione di quest’anno a opera di Danila Blasi e Ricky Bonavita muove i suoi primi passi fra la strada e il teatro, proponendo mostre e spettacoli, incontri d’approfondimento svolti dal vivo e altri realizzati in versione streaming.

 

 

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