CHI INCONTRA IL SUO DOPPIO, MUORE
uno spettacolo di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Maurizio Lupinelli con Francesco Mastrocinque e Filippo Porro disegno luci Andrea Gentili direzione tecnica Claudio Modugno elaborazioni musicali Orlando Cainelli organizzazione, strategia e sviluppo Dalia Macii amministrazione e coordinamento Francesca Leonelli ufficio stampa Susanna Caldonazzi comunicazione Francesca Venezia fotografia Tobia Abbondanza produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni, Armunia/Festival Inequilibrio, Nerval Teatro con il sostegno di MiC - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Regione Toscana, Provincia Autonoma di Trento – Servizio attivita’ culturali, Comune di Rovereto - Assessorato alla Cultura foto di Tobia Abbondanza
Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all'esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore. Fin dai primi giorni abbiamo cercato di cogliere nello sguardo dei due interpreti, soprattutto un riconoscersi e attraverso questa reciproca ri-conoscenza, restare in ascolto di questa loro fase germinale. È seguito poi, diremmo in maniera naturale e quasi esclusivamente autogestito da loro stessi, uno sviluppo simbiotico dell’azione fino ad arrivare alla solitudine e al groviglio di arti e luce, di suoni e silenzi; il tutto attraverso un processo di relazione quasi esclusivamente somatico. Un ossimoro in danza, un tentativo di svelare, tra sapiente ignoranza e disarmonica bellezza, il doppio viso della sfinge: due corpi diversi che cercano sulla scena l'origine della possibilità di esistere, una dirompente vitalità e un candore disarmante, attraverso l'astrazione della realtà che diventa visione.
Michele Abbondanza proviene dall’esperienza veneziana di Carolyn Carlson al Teatro La Fenice nei primi anni Ottanta, e incontra Antonella Bertoni a Parigi, dove entrambi danzano in diverse creazioni di Carolyn Carlson. Nei primi anni Novanta rientrano in Italia e fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano, che affianca alla creazione di spettacoli, un percorso di formazione. Firmano e interpretano più di trenta creazioni; vincono il premio UBU “Miglior spettacolo di danza 2021” per Doppelgänger, il premio Danza & Danza come “migliori interpreti” e come “miglior produzione italiana dell’anno” per La morte e la fanciulla, il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d’infanzia. Nel 2008 nasce Scuola d’Azione, uno spazio fisico e teorico per la trasmissione del loro insegnamento, presso il Teatro alla Cartiera di Rovereto, dove la compagnia è in residenza.
CHI INCONTRA IL SUO DOPPIO, MUORE
uno spettacolo di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Maurizio Lupinelli con Francesco Mastrocinque e Filippo Porro disegno luci Andrea Gentili direzione tecnica Claudio Modugno elaborazioni musicali Orlando Cainelli organizzazione, strategia e sviluppo Dalia Macii amministrazione e coordinamento Francesca Leonelli ufficio stampa Susanna Caldonazzi comunicazione Francesca Venezia fotografia Tobia Abbondanza produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni, Armunia/Festival Inequilibrio, Nerval Teatro con il sostegno di MiC - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Regione Toscana, Provincia Autonoma di Trento – Servizio attivita’ culturali, Comune di Rovereto - Assessorato alla Cultura foto di Tobia Abbondanza
Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all'esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore. Fin dai primi giorni abbiamo cercato di cogliere nello sguardo dei due interpreti, soprattutto un riconoscersi e attraverso questa reciproca ri-conoscenza, restare in ascolto di questa loro fase germinale. È seguito poi, diremmo in maniera naturale e quasi esclusivamente autogestito da loro stessi, uno sviluppo simbiotico dell’azione fino ad arrivare alla solitudine e al groviglio di arti e luce, di suoni e silenzi; il tutto attraverso un processo di relazione quasi esclusivamente somatico. Un ossimoro in danza, un tentativo di svelare, tra sapiente ignoranza e disarmonica bellezza, il doppio viso della sfinge: due corpi diversi che cercano sulla scena l'origine della possibilità di esistere, una dirompente vitalità e un candore disarmante, attraverso l'astrazione della realtà che diventa visione.
Michele Abbondanza proviene dall’esperienza veneziana di Carolyn Carlson al Teatro La Fenice nei primi anni Ottanta, e incontra Antonella Bertoni a Parigi, dove entrambi danzano in diverse creazioni di Carolyn Carlson. Nei primi anni Novanta rientrano in Italia e fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano, che affianca alla creazione di spettacoli, un percorso di formazione. Firmano e interpretano più di trenta creazioni; vincono il premio UBU “Miglior spettacolo di danza 2021” per Doppelgänger, il premio Danza & Danza come “migliori interpreti” e come “miglior produzione italiana dell’anno” per La morte e la fanciulla, il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d’infanzia. Nel 2008 nasce Scuola d’Azione, uno spazio fisico e teorico per la trasmissione del loro insegnamento, presso il Teatro alla Cartiera di Rovereto, dove la compagnia è in residenza.